Sottotitolo: Dolomiti e Süd Tirol– 1^ giro di due giorni del 2019
Numero 17. Come il numero dei partecipanti alla gita di due giorni tra le montagne più belle del mondo. Numero 17, quale numero che la smorfia napoletana indica come disgrazia (‘a Disgrazzia). Porterà sì tanto male o menerà gramo? In effetti la cifra iniziale di partecipanti si era attestato a 18, ma Lino B. purtroppo è rimasto fermo al box per problemi di salute. Pura coincidenza?!!! Su invito di qualche socio, questa volta, l’itinerario è stato accorciato di un po’ di kilometri rispetto a quelli passati, in modo da evitare troppo stress di guida e di fondoschiena. Per il Club, questo ed altro!!! L’itinerario previsto quale programma iniziale, viene in parte cambiato sia nell’andata che nel ritorno ma non è certo un problema: al Camisano gli itinerari sono spesso un canovaccio di Goldoniana memoria e si da spazio all’improvvisazione. In qualche caso però si deve fare di necessità virtù: il Passo Fedaia, una delle tappe previste, da qualche giorno è chiuso al transito… ma ce ne accorgeremo solo durante il tragitto. Andiamo per ordine. Si organizzano due punti di partenza (Camisano e Alto Vicentino) con ammassamento in quel di Bassano del Grappa, al solito distributore. Strabiliante!!! Puntualità da treni giapponesi in tutti i randez-vous! Quasi non ci credo. Sono commosso!!! Partenza subito con imbocco della Valsugana, per fermarci 15 minuti dopo; no, non per guasto meccanico ma per la classica sosta di ristoro, dalla “Tettona”. Non sia mai che saltiamo la tappa, anche perché il Presidente ha promesso caffè pagato per tutti. Cosà che poi non ha fatto in quanto tutti hanno pagato per sé… Si vede che il caffè non piace!! Ristorati di buon punto, si riprende il viaggio in direzione Fiera di Primiero, scavallando il Passo Cereda (mt. 1.369 s.l.m.) per puntare verso Agordo. Ahi! Cominciano i primi problemi... (Sarà mica il 17 che mena gramo?) La Vespa di Andrea R. borbotta e ha problemi di carburazione. Non solo! Ci costringe a più soste impreviste per la rottura di una spina del selettore del cambio. Fabio C., opera d’urgenza il paziente e lo rimetterà in strada più volte nel corso della giornata. Nonostante tutto, siamo in orario e raggiunto il paese di Alleghe, prendiamo atto che la strada di Passo Fedaia è chiusa nel versante Trentino. (Sarà mica il 17 che mena gramo?) Deviazione immediata per Arabba, il Passo Pordoi (mt. 2.239 s.l.m.) e il Passo Sella (mt. 2.240 s.l.m.) e discesa verso Ortisei, dove ci aspettano gli amici del Vespa Club Gherdeina, in particolare Manuel Profanter e il referente del Trentino Alto Adige del V.C.d.I., Lukas Döcker. Ci ristoriamo dalla fatica del viaggio onorando le specialità culinarie tipiche del luogo e provvediamo ad idratarci, per difenderci dalla calura, con abbondante infuso a base di luppolo. Nel mentre, risolviamo con l’aiuto degli amici vespisti e dei vigili del fuoco del distaccamento locale di Roncadizza, il problema del selettore, procurandoci delle spine nel caso di nuove fuoriuscite del perno del selettore marce. Dopo quattro ore di ozio totale e con la speranza, rimasta vana, di vincere qualcosa alla lotteria del VC Gherdeina, ripartiamo verso la tappa finale della giornata. Dopo Fortezza facciamo tappa alla A.H. Bräu per la cena per poi giungere a Sterzing – Vipiteno ed infilare la Val di Vizze fino in fondo a Sankt Jakob, dove prendiamo alloggio presso Haus Unterberg, posto scovato da Giuseppe C.. Euro 30 a persona, comprendente alloggio in appartamento ben curato e prima colazione abbondante, direi super!!! Trascorriamo la serata in allegria con partita a biliardo, chiacchiere tra amici e giro finale di rabosello, testimoniato
peraltro da foto del Presidente in mutande che per l’occasione mesce il dolce nettare ai presenti. Domenica mattina, 9 giugno, ripartiamo con calma dopo le foto di rito con le Vespe allineate, con i proprietari degli alloggi e con l’immancabile vessillo del Club Camisano Vicentino. Muoviamo verso il Passo Pennes (mt. 2.211 s.l.m.) e appena iniziata la salita, la Vespa “melanzana” di Stefano C. si ferma. (Sarà mica il 17 che mena gramo?) Diagnosi veloce: filo dell’acceleratore staccato in zona carburatore. Grazie all’intervento di Rudy Z., riprendiamo il cammino. Attraversiamo Bolzano, la Val di Tires e giungiamo al Passo Nigra (mt. 1.688 s.l.m.) dove pranziamo. Attraversiamo quindi le zone devastate dalla tempesta “Vaia” di fine ottobre 2018, che ha inferto ferite profonde al territorio mutandolo drasticamente. Ci lasciamo quindi alle spalle il Lago di Carezza, il Passo di Lavazè (mt. 1.808 s.l.m.) e ci inerpichiamo su per la stretta strada per raggiungere l’ultimo valico a noi ben noto: il Passo Manghen (mt. 2.047 s.l.m.). Scendiamo verso Bassano del Grappa, percorrendo la Valsugana, per sostare e “farsi una birra” prima del congedo finale ed archiviare questa avventura di circa km 560, nell’attesa della prossima! Elenco alla fine i partecipanti di questa esperienza, gestita senza particolari problemi ed organizzata ne migliore dei modi e delle nostre possibilità: Alessandro I., Giuseppe C., Carlo R., Andrea R., Andrea F., Simone L., Rudy Z., Luca F., Andrea N., Davis P., Cristian R., Daniele P., Fabio C., Stefano C., Massimo T., Stefano Z. e Maurizio P. Un ultima considerazione: sebbene spesso e volentieri il gruppo si sia diviso in due tronconi, dovuto principalmente alla differenza di guida, di potenza della Vespa e di abilità del pilota, siamo riusciti a rimanere uniti e a restare in gruppo per tutto il tour. Per me, un gran bel risultato. 10.06.2019 Alessandro